Mario Draghi riprova a mangiarci casa. Vuole tartassarci con la riforma del catasto: un braccio di ferro costante sulla casa. È un vampiro nella vigna della politica e non vuole mollare il collo dei cittadini.

Mario Draghi riprova?

La delega fiscale in primo piano e la sua maratona non cessa la sua folle corsa. Sembrava tramontata a un metro dal traguardo, perché, eccetto i decreti, tutti i provvedimenti in corso d’iter parlamentare decadono con il passaggio tra due legislature. Ma sappiamo che questi politici ne sanno una più del diavolo e quindi, nella serata di ieri la partita pare essersi riaccesa. La delega fiscale era stata approvata alla Camera, e mancava solo il passaggio al Senato, dove è all’esame della commissione Finanze. Martedì, i partiti di maggioranza non hanno trovato l’accordo per approvarla senza modifiche. Si tratta di un provvedimento molto discusso, perché al suo interno contiene la riforma del catasto, che aveva rappresentato negli scorsi mesi un punto di scontro totale, su cui il centrodestra, aveva chiuso l’accordo su alcune modifiche per evitare la stangata fiscale sugli immobili.

Denti attaccati al collo?

La caduta del provvedimento sul fisco aveva suscitato reazioni politiche importanti. Luigi Marattin, il responsabile economico di Italia Viva ha accusato Forza Italia e Lega: “Hanno scelto di affossare definitivamente il provvedimento, dopo due anni di lavoro al quale pur avevano attivamente partecipato. Quel testo conteneva molte delle loro battaglie storiche sul fisco, con cui stanno facendo una testa così agli italiani in campagna elettorale. Eliminazione Irap, innalzamento del forfettario, riforma delle sanzioni e tanto altro ancora. Hanno scelto di buttare tutto a mare”. Martedì serpeggiava nei rumor di Palazzo anche un’ipotesi piuttosto inedita: convocare il Senato per l’approvazione del provvedimento subito dopo il voto, dunque prima dell’entrata in carica del nuovo Parlamento. Ma il saluto finale della Presidente di Palazzo Madama Elisabetta Alberti Caselatti all’Assemblea, di fatto, sembrava chiudere i lavori di questa legislatura. In ogni caso, a quanto pare potrebbe esserci una scappatoia, per evitare l’affossamento del provvedimento. Insomma, Draghi prova a non mollare e a riproporsi come vampiro.

Lacrime Psichedeliche