È finita la campagna elettorale ma fate sempre schifo. Non riuscite ad essere umani. Siete al capezzale di voi stessi e godete a dar fuoco alla vita di chi vi crede. Ignobili come vermi che all’improvviso escono da un piatto.

È finita la campagna elettorale… ma voi chi siete in realtà?

Sono intorno a noi, in mezzo a noi. In molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo. Il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile. La posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro. Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro. Niente scrupoli o rispetto verso i propri simili, perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti. Sono replicanti, sono tutti identici, guardali, stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere. Come lucertole s’arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono e sono quel che hanno. Sono intorno a me, ma non parlano con me. Sono come me, ma si sentono meglio. Come le supposte abitano in blisters full-optional, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland. Vivon col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano. Poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono. Parton dal pratino e vanno fino in cielo han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo”. Ovviamente la citazione del testo di Frankie hi-nrg mc, calza perfettamente con la povertà che vorrei dimostre.

Che fanno i boss, che compran Class che son sofisticati da chiamare i NAS

È un immenso pollaio… si litiga sul reddito di cittadinanza, super bonus o altre misure da non prendere. Miliardi da recuperare, una flat tax che come al solito diviene psichedelia del pensiero dei ben pensanti, che vorrebbero morto ogni povero o ogni zingara… oppure distruggere idealmente ogni manganello e camicia nera, perché se è rossa è più bella in ogni caso. Personaggi vintage in un mondo cosparso o inglobato da un metaverso che è sempre più reale di quanto non lo sia la realtà. Persone che hanno votato perché convinti che le promesse fatte in campagna elettorale potessero essere sostenibili e realizzabili. Ma sia da una parte che dall’altra, dovreste capire che l’unica traccia possibile da seguire è quella già tracciata dalla sindrome Europa e atlantica.

È finita la campagna elettorale?

Non è finita perché non esiste un governo, mentre la strada da tracciare è ormai ben illuminata da un decennio: Europa e basta. Questo lo sa Mattarella, la Meloni e tutti quelli che amano seguire la politica e la sua società. Cari elettori, non si va a votare per abolire il reddito di cittadinanza, come non si va a votare per abbattere il fascismo dilagante che non esiste in questa destra. Si va a votare un partito se quello che dice rispecchia le esigenze della comunità. Ma oggi l’Italia e l’italiano medio è schiavo di una maschera che indossa per essere un’altra cosa… ma cosa?

Ma cosa?

Sono quelli che di sabato lavano automobili, che alla sera sfrecciano tra l’asfalto e i pargoli. Medi come i ceti cui appartengono. Terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s’infarinano, s’alcolizzano e poi s’impastano su un albero – boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom, che diventano più rossi d’un livello di Doom. Ognun per sé, Dio per sé. Mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano, altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv. Che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS. Incubi di plastica, che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara, ma l’unica che accendono è quella che da loro l’elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera”.

Lacrime Psichedeliche