È proprio il caso di dire la mano sinistra non sa cosa fa la destra. Mentre noi, i poveri meschini tapini ecc. guardiamo quello che ci vogliono far guardare, nelle altre aree del mondo, i molti mischiano le carte a loro piacimento.

La mano sinistra di Dio?

Il dispiegamento del sistema di difesa aerea israeliano nel Golfo, trasforma Israele nell’attore protagonista del solito film regionale. È estremamente improbabile che Gerusalemme acconsenta alle richieste ucraine per avere una tecnologia di difesa simile. La presunta cooperazione militare di Israele con gli Emirati Arabi Uniti è uno sviluppo “rivoluzionario”, tanto da trasformare il primo in una potenza regionale chiave. Lo hanno affermato gli analisti della difesa e ovviamente non solo israeliani. Questo è il motivo delle pressanti richieste ucraine, ma come sappiamo Israele questa volta gioca con due casacche: U.S.A. e Russia contemporaneamente. Le immagini satellitari di settembre hanno rivelato che gli Emirati Arabi Uniti hanno schierato il sistema di difesa missilistico israeliano Barak 8, soprattutto per difendersi dagli attacchi di missili e droni iraniani. L’agenzia analitica Tactical Report ha pubblicato venerdì una analisi approfondita, dove affermava che due lanciatori Barak oltre a un sistema radar Elta ELM 2084 sono operativi vicino alla base aerea di al-Dhafra a sud di Abu Dhabi.

Sistema avanzatissimo

Il Barak 8 può difendersi da missili da crociera, aerei, droni e missili balistici. È stato sviluppato congiuntamente dalle industrie aerospaziali israeliane e dall’Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa indiana. Il dottor Dan Schueftan, che dirige l’International Graduate Program in National Security Studies presso l’Università di Haifa, ha definito il dispiegamento “rivoluzionario” e ha affermato che indica che il paese è diventato per la prima volta una potenza regionale a tutti gli effetti.

Lacrime Psichedeliche