L’ordine cavalleresco nel tennis è finito! E’ morto lo splendore dei colpi fiorettistici, il senso del rispetto per quell’avversario che non era mai un avversario vero, come disse John McEnroe: “Ai nostri tempi, quando finivamo una giornata andavamo tutti insieme a bere una birra”.

L’ordine cavalleresco nel tennis è finito?

Non è certo mia intenzione vagare nei rapporti umani di tempo e tempo fa… il mio pensiero va al campo. Automi senza cuore calcano indegnamente i campi di tutto il mondo, rendendo il nobile ed elegante tennis un incontro di boxe tra atleti da palestra. Sto cercando di descrivervi il gioco che fu, ormai lacerato dalle bordate da fondo campo, da una preparazione atletica talmente esasperata che per fare punto al tipo che hai di fronte devi quasi sperare che muoia. Panatta disse: “Non c’è più armonia nei colpi, ormai senza senso, con uno stile orribile”. Guardate una partita di tennis e vi accorgerete che difficilmente si fa un punto per proprio merito con un colpo meraviglioso, perchè verrà sporcato da ciò che diventerà l’errore dell’avversario nel cercare a tutti i costi di ribattere la palla. Senza rispetto per il meraviglioso colpo fatto… senza onore le parole ingiuriose vagano da un lato all’altro del campo.

Ma cosa voglio dire?

Re Roger ha smesso… viva il re. Ho visto Nole contro Tsitsipas, finale dell’Austalian open… partita orribile, grandi bordate da fondo campo come se si volesse demolire un palazzo… senza classe, senza armonia ma soprattutto senza quell’ordine cavallaresco di cui parlo. Ma allora cosa sarà quell’ordine cavalleresco di cui parlo? Quando The Genius John McEnroe scendeva a rete per giocare la sua deliziosa volèe… Borg non impazziva per cercare di sporcare quella delizia all’angolo delle righe, ma prendeva atto del capolavoro e rispettava l’essenza straordinaria del gesto, come del resto Superbrat avrebbe fatto con lui. Allora nel centrale di Wimbledon sentivi; “Wooow” e una montagna di applausi. Quando Adriano Panatta si arrampicò agrappandosi all’aria e colpì la palla con la sua favolosa e imitata veronica (volèe alta di spalle alla rete) il Roland Garros rese onore a Re Adriano. Ma non ci fu un avversario che tentò di rovinare quel capolavoro… prese atto, come avrebbe fatto un cavaliere errante, della magìa del gesto e rese onore.

L’ordine cavalleresco nel tennis è finito?

Ora costruite macchine da guerra, sicuramente vincenti ma inguardabili. Vedendo le partite ci si rende conto che non è una smorzata a conquistare il punto, ormai non è mai abbastanza corta la palla per la velocità di corsa acquisita da queste macchine. Non c’è un punto per una meravigliosa volèe, ormai ne devi fare tre e sperare che l’avversario sbagli. Come possiamo chiamare questo gioco? Io non lo chiamo più tennis… forse se ingrandissero un pochino il campo torneremo a vedere punti meravigliosi. I tempi odierni vedono bombardieri senza anima. Ragazzini imbottiti di soldi e sponsor… capelli all’ultima moda… o comportamenti da top model. McEnroe, Panatta, Borg, Connors, Sampras, Re Roger… dove siete? Per tennis intendo quello che vedrete qui sotto.

Lacrime Psichedeliche