La prova del nove per mostrare la loro inadeguatezza politica era governare. La destra e le sue cianfrusaglie propagandistiche si sono smontate nei saloni del palazzone di Bruxelles. Nei faccia a faccia con i mammasantissima europei, la signora Meloni si ritira con ferite.

La prova del nove?

Disattese tutte le promesse propagandistiche, anzi, distrutti i valori sociali a favore di un’economia a sostegno delle banche e imprenditori. Questo governo mostra un totale appiattimento riguardo la guerra in Ucraina. Conosciamo benissimo quali fossero le posizioni precedenti della destra in campagna elettorale… addirittura putiniane, visto che Salvini ha definito Putin, e più di una volta, il miglior politico del pianeta. Ma la cosa più sconvolgente è il totale rinnegamento delle posizioni della Meloni, che durante la campagna propagandistica pre elettorale gridava all’Europa: “La pacchia è finita”. Addirittura, sempre nella sua vita precedente, la Meloni crea i presupposti per: respingere i migranti, abbattere l’apparato assistenzialistico, distruggere la sanità, prendere le distanze da Biden. Tutto questo, con una sequenza infinita di firme sulle bozze di legge, porta le decisioni ad essere non solo rivalutabili, ma procastinabili senza soluzione di continuità.

La super cazzola del Mes

Questo governo di venditori ambulanti, guidati dalla Malandra de’ ‘a Garbatella, si è sempre espresso contrariamente al Mes. Tutto ciò svanisce con la dichiarazione come se fosse antani, della dottoressa Meloni. Infatti, la nuova situazione è questa: Il pasticcio del Mes fa scricchiolare il patto di stabilità sotto il pressing dell’Eurogruppo: “L’Italia rispetti gli impegni, ci deve dare una risposta sulla ratifica del trattato“. Così Meloni e Giorgetti diventano per il sì, ma contravvenendo alle posizioni pre elettorali, si ritrovano bloccati dai partiti. A questo punto lo stallo rischia di ostacolare la riforma del patto di stabilità, che gran governo…

Lacrime Psichedeliche