Il mondo invisibile: è giusto credere solo alla scienza?
Il mondo invisibile: è giusto credere solo alla scienza?

Il mondo invisibile: è giusto credere solo alla scienza?

Mi sono imbattuta per puro caso nel mondo invisibile… quasi traghettata da qualcosa che facevo fatica ad ascoltare e comprendere. Del quale di certo avevo paura e curiosità, ma ho deciso comunque che foste voi a trarre le vostre conclusioni.

Che cos’è il mondo invisibile?

Parlo di ciò che non ci è dato vedere con gli occhi del nostro involucro, fatti di cornea, iride e nervi… no. Sto trattando di un argomento che, di certo, dividerà l’opinione pubblica. Innanzitutto, che cosa ho scoperto? Andiamo per gradi. Mi accingevo a fare l’ennesimo articolo di natura editoriale. Per questa tipologia mi servivo e tutt’ora mi servo, di un registratore Sony, sul quale appunto vocali che possono essere interessanti per lo scritto stesso. Quindi idee… metafore, parallelismi ed ossimori. Molto spesso lo lasciavo da una stanza all’altra, distrattamente, dopo aver registrato ciò che mi serviva pertinentemente all’articolo che stavo trattando. Accadde che lo dimenticai in stanza, senza aver avuto in precedenza cura di premere “stop”.

Metafonia: il fenomeno delle voci elettroniche

Quando mi resi conto di aver bisogno del mio fedele marchingegno di registrazione, lo tornai a prendere e fu in quel momento che mi accorsi di non aver bloccato la registrazione. Il file si era accaparrato circa tre ore della quotidianità della mia vita familiare e del tempo libero dei passanti. La sera, per alleggerire il clima lavorativo stressante, decisi che l’ironia di quella registrazione fosse ideale… complice anche il fatto che fui colta da una insonnia dilagante. Allora feci una cosa che, per nulla al mondo, scorderò mai nella mia vita. Premetti “play”. Dopo circa tre minuti di registrazione, una voce non identificata, chiaramente non presente nella stanza, gridava a gran voce “mamma”. Certo, riascoltai in loop e mi resi conto che non era una voce chiara, piuttosto metallica e gracchiante.

L’inquietudine, l’amarezza e la ricerca di spiegazioni

Non mi fermai a tali tracce, continuai a registrare la stessa voce per mesi e mesi. Poi mi decisi di fare la cosa più sensata che potessi fare. Scrissi al Cicap, dal quale attendo una severa analisi di tali tracce. Con la trasparenza con la quale sono state registrare, ho deciso di inviare il materiale alla scienza, perché sia la stessa a comprendere che cosa significhi tutto quanto. A domande precise, ha precise risposte, sollevate a fatica da una voce che non può più essere considerata tale. Quindi interagisce e comprende ciò che le viene chiesto. Questo non può essere scartato dalla considerazione scientifica attuale. In attesa del loro riscontro, mi riservo di poter fornire le tracce dopo un’accurata visione e analisi delle stesse. Ma a voi è mai capitato? Che ne pensate di tutto questo mondo invisibile?

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