Speriamo che sia veramente l’ultimo discorso di Letta da segretario, uno dei personaggi politici più fallimentari della storia della sinistra italiana… un vero insulto alla politica dei grandi uomini del socialismo italiano nell’aspetto più ampio possibile.

L’ultimo discorso di Letta?

“Esco ancora più innamorato di questo partito. Non si può solo pensare agli equilibri interni”. Questa è una delle massime buttate a caso da un uomo che ha contribuito più di altri, alla creazione di correnti interne e squilibri interni. Oggi il Pd non è neanche più un partito, più che altro sembra la sede centrale dell’INPS: posto fisso garantito. “Questo è stato un periodo duro per tutti noi e per in particolare tra i più duri della nostra storia. E’ giusto che chi ha guidato il partito al risultato elettorale sia rimasto a guidare questa fase, una fase in cui, dopo una sconfitta elettorale, si prendono solo colpi… ed è quello che ho accettato di fare. Lo farò fino in fondo proprio per consentire a voi 4, mi riferisco ai 4 candidati, di risolvere quello che siamo e rilanciare la nostra storia e riscriverne una nuova”. Ma se fossi in Letta lascerei la sede vagante, probabilmente farebbe meno danni.

Ma lasciamolo finire…

“Anche io avrei voluto che il congresso fosse stato più rapido, ma alla fine meglio così. Perché c’è sempre un tempo faticoso dopo la sconfitta. Avessimo avuto un nuovo segretario a novembre, avrebbe avuto comunque il vento contro. Ora il colpo è stato assorbito e il 26 febbraio saremo pronti a ripartire. E’ stato giusto tenere duro e arrivare qui oggi ma amarezze e ingenerosità le tengo per me”. Scherza Letta: “Non fonderò un nuovo partito…”, alludendo a ex-segretari come Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi che hanno fondato nuovi partiti. Ma caro Letta si limiti a parlare male di Renzi che forse per una volta troverà tutti d’accordo, ma non si permetta di parlare di Bersani, l’unico vero politico che merita di essere chiamato statista.

Lacrime Psichedeliche