Armando Trovajoli e le sue geniali composizioni. Le note universali di “Rugantino” o di “Aggiungi un posto a tavola”. Grande jazzista si esibì sullo stesso palco con miti come Duke Ellington, Miles Davis, Chet Baker.

Armando Trovajoli e il suo genio

Oltre 300 colonne sonore di capolavori del cinema come C’eravamo tanto amati, La Ciociara o Una giornata particolare, fanno di lui un genio assoluto, non solo della musica italiana ma mondiale. La direzione, per conto della Rai, della prima orchestra stabile di musica leggera. I brani celebri, come Che m’è ‘mparato a ffà, che contribuì al lancio americano di Sophia Loren. Tutto ciò è solo una parte di un talento immenso. Armando Trovajoli: “una leggenda in musica”, così è il titolo della mostra che Roma Capitale dedica al pianista, compositore e direttore d’orchestra scomparso 10 anni fa. Per tutti i musicisti è un appuntamento da non perdere.  

Insieme al Maestro

Il Maestro con tutto il suo talento è al Museo di Roma in Trastevere fino al 14 maggio. Evento curato da Mariapaola Trovajoli, Alessandro Nicosia e Federica Nicosia. Foto, documenti, dischi, video, locandine, premi (tra cui quattro David di Donatello e cinque Nastri d’argento). Ma anche oggetti, come il violino che gli venne regalato dal padre a quattro anni. Una passione iniziata con il jazz, che lo porta, nel 1949, a rappresentare l’Italia al Festival Internazionale del Jazz, a Parigi.

Armando Trovajoli: una leggenda in musica, Roma, Museo di Roma in Trastevere, fino al 14 maggio

Si diploma in pianoforte e si innamora di Bach, il suo riferimento estetico e formativo per tutta la sua produzione. Una vita in musica, con uno stretto legame con Roma, immortalata in “Rugantino” e centrale in tutta la sua carriera, fino all’ultimo progetto al quale si stava dedicando (di cui la mostra propone il copione e la partitura), ovvero la versione teatrale del film “Tosca”. E Roma oggi gli rende omaggio: dopo il Ponte della Musica a lui intitolato, un altro percorso, tra immagini e memoria.

Lacrime Psichedeliche