Oggi è il compleanno di un capolavoro della cinematografia: Il padrino. Tutti siamo rimasti incantati dalla poetica inattesa del film… qualcosa di inaspettato, con un cast assolutamente unico.

Cosa si può dire de Il padrino che ancora non è stato detto?

I tempi cinematografici della pellicola sono maestosi. Il film non risulta né lento né isterico, neanche durante le sparatorie… è qualcosa che ricorda i western all’italiana anche non essendolo. Vorrei tanto affermare che Coppola e Sergio Leone si siano influenzati a vicenda. L’intensità della recitazione è unica, del resto con un cast come quello non poteva essere il contrario. Marlon Brando don Corleone, James Caan Sonny, Al Pacino Michael, Robert Duvall nel fantastico ruolo di Tom, avvocato della famiglia e figliastro di Corleone. Diane Keaton, colei che diventerà la moglie di Michael. Richard Conte by Al Lettieri nei panni di Virgil ‘il Turco’ Sollozzo. Talia Shire Connie: figlia di Don Vito e sorella di Michael, Sonny e Fredo e membro della famiglia Coppola, il suo vero nome è Talia Rose Coppola. A nominare il prossimo attore mi vengono i brividi: l’immenso e unico John Cazale nella straordinaria parte di Fredo Corleone… e tanti altri immensi attori e attrici.

La trilogia…

I, II e III, Il padrino si muove in una trilogia che rispecchia sicuramente i tempi descritti, ma anche con tutto lo sforzo possibile di rappresentare una mafia moderna che si insinua negli affari per bene, il III non è all’altezza degli altri due. Il film esce nel 1972 accompagnato dalla straordinaria colonna sonora di Nino Rota e con la regia di Francis Ford Coppola. Il film è ambientato nella New York del pieno dopoguerra, tra la fine degli anni 1940 e la prima metà degli anni 1950. Il protagonista è don Vito Corleone, capo di una famiglia di mafiosi divenuta la più potente della Grande Mela, grazie al rispetto e all’onorabilità ottenute dal patriarca e dai figli coinvolti nelle attività malavitose. Quando Don Vito sopravvive a un attentato da parte di un boss rivale, il figlio Michael Corleone comincia l’ascesa nell’impero mafioso della famiglia, fino a diventare il nuovo padrino. Tutto è rarefatto! Magistrale è l’incontro tra don Vito e il Turco… interpretazione ai massimi livelli.

Il padrino… mai eguagliato

Come mobsterfilm non è mai stato veramente eguagliato, né a livello di interpretazione né di storia. Rappresenta l’essenza della vita e organizzazione mafiosa di quei tempi. La famiglia rappresentata come idolo unico da difendere e sviluppare. Don Vito dice: “A me non interessa come un uomo si guadagna da vivere”, con questa frase, don Vito vuole indicare quanto sia importante provvedere alle radici senza mai tradirle, un modo unico di rappresentare lo spirito di una radice di sangue. Alla sua prima uscita cinematografica, fu acclamato dal pubblico e risultò avere un forte impatto culturale. Negli Stati Uniti il film incassò tra i 246 e i 287 milioni di dollari, battendo il record di Via col vento. Fece riemergere la Paramount Pictures da una difficile situazione economica, oltre a ridare linfa al genere mobstermovie, alla carriera di Marlon Brando e consacrare il regista e il cast. Anche se nel Il padrino parte II, voglio fare una mozione speciale all’immenso Leopoldo Trieste nella parte di don Roberto… Coppola di lui disse cose immense. Raccontò che si divertirono a mettere un chiodo nella porta per metterlo in difficoltà… guardate il risultato.

Lacrime Psichedeliche