Lo stupore del Colle dopo le accuse di Meloni. La sensazione è che sia iniziata una nuova fase nei rapporti. Le finte buone maniere e il buonismo di comodo sta finalmente morendo, diciamo pane al pane e vino al vino.
Lo stupore del Colle?
Non c’è bisogno di esibire vicinanza alle forze dell’ordine perché quella Sergio Mattarella l’ha sempre dimostrata coi fatti in questi nove anni al Quirinale. Il problema è che le forze dell’ordine o del disordine a questo punto, soprattutto morale, abbiano bisogno del sostegno delle alte cariche dello Stato. Dal mio punto di vista, si tratta di una aberrazione del concetto di protezione e sostegno. Se tutto è riferito alle manganellate ai ragazzini, dobbiamo rimettere la chiesa la centro del villaggio: quei ragazzini non hanno fatto nulla e la reazione sconsiderata di alcuni fascisti manganellatori e propria della sottocultura riferita spesso a quel tipo di attività. Allo stadio canterebbero: “La disoccupazione ci ha dato un bel mestiere…”, il resto ve lo fate raccontare da vostro figlio.
La chiamo la vergogna del Colle
Mattarella dovrebbe dimettersi, non ce ne facciamo nulla di un Presidente della repubblica che difende criminali vestiti da guardie. Il presidente della Repubblica infatti, ha espresso solidarietà agli agenti, ribadendo fiducia e vicinanza nei confronti delle Forze dell’Ordine. Questo è un atto o una presa di posizione che rallegrerà molto i manganellatori, dando tra le righe, l’autorizzazione a continuare ad usare questi modi. Nessuno vuole fare processi sommari alle forze dell’ordine? Ma non sono ammissibili nemmeno manganellate sommarie. Le parole pronunciate dalla premier nel suo discorso di insediamento alla Camera, il 25 ottobre del 2022, tornano di attualità dopo gli ultimi fatti . E aggiungo che proverò un moto di simpatia per coloro che scenderanno in piazza contro le politiche del nostro governo. I ragazzi devono essere liberi di protestare e se vi attaccano con i manganelli difendete le vostre idee in qualsiasi maniera. Questa è la base della rivoluzione culturale alla risposta fascista.
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