Ho sempre definito il Garage di Asso: il tempio della batteria vintage di qualità. Ci troviamo di fronte ad una realtà completamente diversa dal tipico negozio. Il tutto nasce e si svolge all’interno di una splendida villetta in stile moresco vicino ad Ardea. Un atto magico, intelligente e ben curato. Il proprietario è Roberto Cavedon, commerciante e musicista competente e colto, che ha fatto della batteria un concetto vintage.

Il Garage di Asso è il tempio della batteria vintage?

Lo è certamente altrimenti non lo scriverei! Ma sentiamo cosa ci racconta Roberto Cavedon.

Ciao Roberto e ben ritrovato, ciao al Garage di Asso un esempio di buona conduzione e organizzazione. Da dove viene il nome?

Ciao Fabio e ovviamente al Ilgrilloquotidiano,  il nome del negozio è un omaggio al gatto Asso, che viveva insieme a me e alla mia prima moglie. Gli piaceva nascondersi e dormire vicino ai miei tamburi, specialmente dentro le grancasse, infilandosi nel foro della pelle risonante. Passavamo ore a cercarlo, lì se ne stava in pace, per i fatti suoi. Sabato 30 Gennaio 2021, poco prima di compiere 20 anni, Asso ha finito la sua nona e ultima vita.

Racconta ai nostri lettori di cosa si occupa il Garage di Asso e soprattutto cosa propone

E’ la sintesi di due delle mie più grandi passioni, la musica e lo sport. Ecco perché, accanto a piatti e tamburi, c’è un piccolo spazio dedicato a qualche maglia da calcio. Come sai, poiché abbiamo suonato insieme diversi anni, la batteria è il mio strumento principale, e il negozio ruota in effetti intorno a quel mondo: tamburi e piatti usati, vintage e nuovi, ovviamente, oltre a molti accessori indispensabili per i batteristi. Un impegno particolare è dedicato alle pelli, di cui sono un vero fanatico. Quando iniziai a suonare la batteria nei negozi a Roma, anche in quelli più grandi, faticavo a trovare le pelli che volevo, erano sempre male assortite. Questa sorta di “carestia” mi ha portato ad una maggiore attenzione verso questo prodotto.

Come ti approcci alla tua professione? Molti dicono di te che punti più alla qualità che alla quantità, insomma, pezzi seri per gente seria

Il negozio è partito ufficialmente a Marzo 2007. Ovviamente ha richiesto una certa organizzazione, soprattutto per ciò che riguarda il sito web. Colgo l’occasione per ringraziare il mio webmaster Maurizio Urbani, che mi segue fin da allora. Ma non meno importante, ovviamente è stata la scelta delle merci. Dati i miei limitati mezzi finanziari non avrei potuto realizzare un negozio ampio e aperto a tutti gli strumenti. L’idea dell’attuale impostazione mi è venuta a Londra, entrando in un bellissimo negozio di chitarre a Denmark Street. E’ stato come entrare in una casa, con il pavimento in parquet e i tappeti lisi e consumati. Un luogo con un caminetto, divani, una scrivania dove il proprietario parlava ad un cliente che stava provando una Gibson semiacustica. Una folgorazione! Il negozio che avrei sempre voluto frequentare. Il mio doveva avere quello stesso mood.

Il Garage di Asso quindi mette al primo posto la cultura della batteria?

E’ stato ovvio puntare sulla qualità, non per snobismo, ma per poter offrire ai clienti (che preferirei chiamare “ospiti”) il miglior prodotto al miglior prezzo possibile, ed avere strumenti particolari, interessanti, con fascino e qualche storia da raccontare, possibilmente mai banali o dozzinali.

Non ti chiederò mai quali siano le tue preferenze commerciali, anche se hai avuto come conoscente e amico Eddy Ryan

Nessun problema a dire le mie preferenze verso qualche marchio. Hai citato Eddie Ryan, un artigiano ed una persona splendida, purtroppo scomparso l’8 Giugno 2019. Ho avuto e tutt’ora ho alcune batterie costruite da lui, le adoro, non posso dire altro. Ho amato tantissimo una Ludwig Superclassic del 1966, colore Black Oyster Pearl, identica a quella di Ringo Starr, che è stata con me per quasi 23 anni. Attualmente sto usando un paio di Gretsch anni ’80, strumenti eccellenti che sono comunque in vendita nel mio negozio.

Quale è il tuo batterista del cuore?

Sono tanti i miei batteristi del cuore, ma su tutti direi Ringo Starr, Charlie Watts, e soprattutto Pick Withers, che ho avuto il piacere di intervistare e incontrare più volte. Ho preso anche qualche lezione da lui, credo di essere il suo peggior allievo! Vorrei aggiungere Max Weinberg della E-Street Band e per citare un paio di nostri connazionali direi Mauro Spina (batterista incredibile con Finardi e Bennato) e Amedeo Ariano (Sergio Camamriere), dotato di un gusto e e di un tocco sopraffino. Un pittore della batteria.

Il Garage di Asso ha dei clienti importanti, ma quali sono i tuoi riferimenti musicali?

Tra i miei clienti ci sono batteristi anche famosi, italiani, ovviamente, e anche qualcuno dall’estero; ma tutti sono ugualmente importanti, dal principiante al professionista, da quello che compra un paio di bacchette a quello che compra una batteria da 3.000 euro. Senza di loro non avrei potuto fare questo percorso professionale. I miei riferimenti musicali vanno dal Blues al Rock, specialmente quello degli anni ’60 e ’70, anche se quelle decadi le ho vissute “di straforo” per motivi anagrafici. Mi sono avvicinato anche al Jazz, poiché molti dei miei batteristi di riferimento hanno solide basi jazzistiche, ma alla fine non posso che ritenermi un batterista Rock.

Hai idea di come potrebbe di come potrebbe cambiare l’approccio alle percussioni, in un tempo musicale finto come quello che stiamo vivendo negli ultimi anni?

Ho potuto notare che, rispetto a qualche anno fa, è calato l’interesse verso strumenti a percussione come congas, bongos e timbales, mentre c’è stato un boom di vendite di cajon e di handpan. Può essere dovuto al fatto che i gruppi molto numerosi hanno difficoltà a suonare dal vivo, perchè il locali sono sempre di meno, spesso molto piccoli e non garantiscono un cachet adeguato. Molti batteristi suonano in duo o in trio portandosi solo un cajon e qualche piccola percussione.

Tutto legato ai generi di moda ora?

Un altro aspetto è senz’altro legato ai generi che vanno di moda ora; a parte qualche raro caso, i suoni sono elettronici, con loop e cose del genere, e c’è poco spazio e poco interesse per lo strumento acustico. Onestamente devo riconoscere che l’età media dei miei clienti non è bassa, e spesso si tratta di appassionati, nostalgici o veri “nerd” dello strumento acustico, di rullanti e di piatti. Adoro questi clienti, da loro imparo molto, sono loro che continuano a darmi l’entusiasmo necessario a portare avanti un lavoro che negli ultimi anni è diventato piuttosto complicato.

Il Garage di Asso una realtà della cultura vintage. Se dovessi rivolgerti alle nuove generazioni, cosa consiglieresti, come profilo stilistico e musicale?

Alle nuove generazioni consiglierei di ascoltare tutta la musica, di fare un percorso cronologico, anche stringato, dalla nascita della batteria (anni ’20) fino ai giorni nostri, di guardare qualche video di Buddy Rich, Gene Krupa, di ascoltare i Beatles, gli Stones, i Led Zeppelin e i Deep Purple, di avere sempre curiosità ed entusiasmo.

C’è qualcosa di diverso, rispetto ad altri commercianti, che il Garage di Asso sa proporre?

Ho deciso di intraprendere questo percorso professionale con l’idea di fare della mia passione il mio lavoro, ma senza perdere mai di vista due fattori indispensabili che ho appena citato: curiosità ed entusiasmo, a cui va aggiunta la voglia di imparare sempre, l’onestà verso gli altri e verso se stessi, l’attenzione verso il cliente. Il mio desiderio più grande è quello di vedere un cliente che esce felice dal Garage di Asso.

Per concludere…

Ilgrilloquotidiano.it ringrazia Roberto Cavedon per la sua disponibilità, augurandogli grande successo, non solo per con il suo negozio, ma anche per i nuovi progetti musicali, sempre pronti a sperimentare nuove sonorità e nuove idee. Il Garage di Asso / Via Reggio Calabria, 22 Ardea (RM). 347-5326376 • roberto@ilgaragediasso.net

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