Il grande anello, visibile per gli scienziati nel cielo, sfida le teorie dell’universo? Molte delle teorie cosmologiche dovranno essere rivisitate?

Il grande anello nel cielo sfida le teorie dell’universo?

Sette motivi per smentire le vecchie convinzioni. Al 243mo incontro dell’American Astronomical Society che si è tenuto in settimana a New Orleans, Alexia Lopez, studentessa all’Università del Lancashire, ha presentato una ricerca che mostra l’esistenza di un Grande Anello del Cielo, cioè di una struttura circolare con un diametro di circa 1,3 miliardi di anni luce. L’anello è formato da galassie e ammassi di galassie. Secondo i calcoli della studentessa, la formazione è direzionata verso costellazione di Boote. Secondo le attuali leggi fisiche, una struttura del genere non dovrebbe esistere perché contraddice il Principio cosmologico: L’Universo a grande scala è omogeneo, mentre non lo è a scala locale. Pianeti, stelle e galassie dimostrano che la materia si raggruppa in mezzo a grandi spazi vuoti.

Il fondamento del vecchio principio

A macro scala, l’Universo appare omogeneo con ammassi di galassie distribuiti a caso in modo che non dipende dal nostro punto di osservazione. Da ciò ne deriva che al momento del Big Bang l’Universo doveva già essere omogeneo.

Il grande anello e la contraddizione

Alexia Lopez due anni fa, ha scoperto un’altra struttura. Una situazione nuova che sfida le leggi che reggono le strutture dell’Universo. Si tratta dell’Arco gigante, che si estende per 3,3 miliardi di anni luce. Il Grande Anello si trova a 9,2 miliardi di anni luce da noi, ha una circonferenza di 4 miliardi di anni luce, ma non è visibile a occhio nudo. Se lo fosse, sarebbe grande quindici volte la Luna piena. “Né il Grande Anello né l’Arco gigante sono spiegabili con le attuali teorie cosmologiche”. Così ha commentato Alexia Lopez. Oltre alle sue due, erano state scoperte in precedenza altre cinque mega strutture “inspiegabili”. Allora a cosa sono dovute queste enormi strutture che non dovrebbero esistere?

Le tre ipotesi

Gli scienziati avanzano tre ipotesi. Il Grande Anello potrebbe essere collegato alle Oscillazioni acustiche barioniche (Bao). Tali oscillazioni sarebbero osservabili nel fondo cosmico a microonde dovute alle fluttuazioni nella densità dei barioni, cioè gli elementi che compongono la materia ordinaria. Una seconda teoria riguarda la Cosmologia ciclica conforme (Ccc), proposta dal premio Nobel Roger Penrose. Il Grande Anello sarebbe un segnale degli infiniti cicli degli Universi. Riducendo la teoria all’osso, si può dire che dalla fine di un universo parte l’inizio di un altro in un ciclo senza fine. Una terza ipotesi fa riferimento agli effetti delle stringhe cosmiche, che potrebbero essere state create nell’Universo primordiale e che secondo un altro premio Nobel, Jim Peebles, potrebbero aver avuto un ruolo nella distribuzione delle galassie a grande scala.

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