Chi è José Mourinho? La domanda non la pongo in termini anagrafici o biografici, bensì in termini morali. Mou ha sempre dimostrato, anche in altre squadre, di essere uno scudo paterno invalicabile, ma a Roma cosa è successo? Cosa ha scatenato in città?

José Mourinho è lo scudo paterno della Roma?

Dello special one si potrebbe dire di tutto: un manipolatore, un comunicatore, un venditore di grandi complimenti, un inquisitore potente. E’ vero, anche con l’Inter fece il gesto delle manette, anche da allenatore di altre squadre ha creato il panico mediatico, però a Roma la condizione è diversa. Si è modificata per l’ennesima volta la condizione emotiva del popolo romanista. Se un romano romanista, vede il suo allenatore fermato da quattro persone durante una lite tra panchine… quel romano romanista conquisterebbe un territorio da solo. Quello che Mou ha creato all’interno dell’emotività cittadina romanista è un risveglio della consapevolezza di essere romano e romanista. Ma ci voleva Mou? Si! Ci voleva uno che non attaccasse le ombre della società, ma gestisse l’emotività delle persone e la loro Storia. Roma è appartenenza e consapevolezza. Giorni fa un toscano mi disse: “Ho portato mio figlio a vedere la Roma, anche se toscano è tifoso della Roma. Io non sono un tifoso, ma quando ho visto settanta mila persone cantare l’inno come se andassero in guerra, mi sono venuti i brividi… mai visto nulla di simile”.

Appartenenza e consapevolezza

Ma questo a Roma c’è sempre stato? Negli ultimi anni a tratti. Ci sono stati giorni in cui lo stadio era non del tutto pieno. Alcune volte la tifoseria sembrava stanca di una stagione senza fuoco, senza sudore o di quella fame tipica dei lupi di Roma. Il merito di Mou è stato riportare la Roma ai romanisti… renderla nuovamente parte del loro essere appartenenza e consapevolezza e sono quasi sicuro che, oggi un romanista direbbe: non mi importa se arriviamo quinti, sesti o primi… mi importa del cuore che mettono in campo. Questo ha creato Muo: nuovamente a riportato la Roma e Roma dentro il Colosseo o al Circo Massimo se preferite. Roma è appartenenza e consapevolezza e per render vero tale sentimento o stato, ci vogliono i condottieri non le comparse.

Lacrime Psichedeliche