L’enigma a cui siamo chiamati a rispondere è: abbiamo bisogno di un nuovo patto sociale o di uno scontro sociale? Considerando che si lasciano alla fame centinaia di migliaia di famiglie, a favore di una politica estera basata sul riarmo di Kiev, potremmo dire che l’Italia ha bisogno di uno scontro sociale.

Patto sociale o scontro sociale?

Lo scontro sociale che intendo è basato sulla dinamica intellettuale di una parte della società: quella socialista. Se la poltronista Meloni oggi si spende in favore di Biden e di un ricalcolo dei poveri in crescita, certamente tutto ciò è responsabilità della sinistra italiana. Abbiamo un paese di anziani che certo non guaderebbe con favore nostalgico il passato, bensì una fiera ricerca di quel valore socialista ucciso prima da Renzi, poi da Letta e definitivamente dalla Schlein. Il patto sociale che cerchiamo o che dovrebbe essere utile all’Italia, non passa per le maglie forcaiole e vendute della destra meloniana. Il patto sociale che cerchiamo, dovrebbe passare attraverso un sano scontro sociale atto a ricostitutire il socialismo italiano, come unica forma di espressività socio politica. Ma questa ricostruzione non può passare attraverso la Schlein, perché significherebbe, paradossalmente, tentare di ricostruire un passato basandosi su un concetto totalmente opposto al valore stesso del socialismo.

Il patto meloniano

Il nuovo patto sociale della Meloni si basa essenzialmente sul risparmiare soldi a discapito delle classi medio basse, rifocillando le casse dello Stato per incentivare la politica estera guerrafondaia. La combattente per la nazione si vende al tanto odiato Biden e alla tanto schifata Europa, affossa centinaia di migliaie di famiglie togliendo il Rdc (la legge più socialista degli ultimi 30 anni) senza fornire elemente definitivi per la ricostruzione del mercato del lavoro ad ampio spettro. Insomma, giusto qualche pidocchio imborghesito accetterebbe una politica del lavoro così fallimentare. E’ evidente il tentativo di crare due classi sociali: poveri e decenti. La Schlein guida la nuova sinistra! La corte dei miracoli allo sbando, chi ha orecchie per intendere intenda. Una sinistra non più socialista ma eco-sostenibile. Una sinistra che sventola la bandiera dei radicali abinata a quella dei socialisti revisionisti dell’ultima ora.

Patto sociale o patto di classe?

La Schlein ha un atteggiamento liberale molto più accentuato della stesa Meloni, quindi è questa la persona che dovrebbe difendere il valore del socialismo? La Meloni è una democristiana “primaverista” con lo stesso atteggiamento politico di “voi sapete chi”. Non sarei sconvolto se la Giorgia che non canta avesse un “archivio segreto”. Del resto, l’atteggiamento estero della Meloni è molto simile all’ex leader della “Primavera democristriana”. Quindi, il patto sociale non puù passare attraverso una leader che ha accettato la sottomissione economico politica agli USA e all’Europa. La signora in questione rivela la tendenza del suo governo, ad abbattere classi sociali non pertinenti al suo scopo. La domanda è: come mai tutti i poveri che vivevano di Rdc e hanno votato destra, non si ribellano a tanto disgusto? Probabilmente è una questione culturale, chi nasce servo e sottomesso non può diventare libero e padrone.

La “sdemocratizzazione scevra”

Il modus operandi del governo Meloni riguardo alla politica estera e al patto sociale: “Secondo me i problemi stavano da pertutto anche nella famiglia di Nazareth, Per esempio, c’è Giuseppe che fa il falegname, si presenta un tizio che gli dice ‘Giusè è morto mio figlio fa una tomba grande non bado a spese’. Giuseppe contento inizia il suo lavoro, ma il giorno dopo si presenta lo stesso tizio che dice ‘No stop i lavori mio figlio è risuscitato’, Giuseppe dice ‘chi è stato’, il tizio risponde ‘E’ stato tuo figlio’“… meditate gente meditate!!!

Lacrime Psichedeliche