Nibiru: vero o falso? Siamo abituati a pensarci come unici, come eletti, i padroni di un cosmo ereditato per figliolanza indiretta. Ma la domanda che ci dovremmo porre è: la scienza, l’umanità, la nostra categoria nella natura, vuole veramente che esista un pianeta alternativo al nostro? O che le loro scoperte fino ad oggi vengano messe in discussione? Questa cosa, con se, porterebbe decine e decine di implicazioni.

Nibiru: vero o falso?

La risposta di Marta Burgay è come sempre vaga: “Non ci sono, al momento, evidenze scientifiche dell’esistenza del pianeta Nibiru.
Sin dalla scoperta di Plutone nel 1930 gli astronomi hanno cercato ulteriori pianeti nel sistema solare, sia attraverso lo studio dei moti dei pianeti noti sia attraverso osservazioni dirette. Fino ad oggi gli unici corpi scoperti sono piccoli oggetti che si trovano oltre l’orbita di Nettuno
“. Ma se andiamo a cercare nella rete, se cerchiamo tra le indagini di decine e decine di astrofisici non allineati allo establishment scientifico, ci rendiamo conto che le evidenze sono ben diverse dalla risposta di Marta Burgay… Nibiru esiste! Il Washington Post nel 1983, scrive delle prime osservazioni del satellite per l’infrarosso IRAS che avrebbe, per l’appunto, scoperto il decimo pianeta del sistema solare. Secondo l’astrofisica Burgay le osservazioni successive hanno dimostrato come quelle sorgenti infrarosse fossero in effetti galassie esterne alla nostra, eccetto una che era una nube gassosa nella nostra Galassia: niente decimo pianeta, per adesso.

Ma allora chi dice la verità?

Secondo alcuni, la leggenda vuole che nel sistema solare non ci siano solo nove pianeti, ma dieci… il più distante da noi, il più antico e colmo di mistero. Un pianeta abitato da una razza pericolosa e dominatrice. Nibiru sarebbe la causa della mortalità umana, della fragilità dell’uomo, della fine di intere civiltà. Ma se fosse vero quali sarebbero le implicazioni? La scienza, soprattutto l’astrofisica, si regge su ingenti finanziamenti di super folli paperoni, gli stessi uomini d’oro che hanno investito, insieme alle università americane ed inglesi, sulla colonizzazione di Marte nel 2071. La colonizzazione di Marte è un atto di volontà talmente assoluto che porterebbe guadagni astronomici, in poche parole a conti fatti se spendi 1 ti ritorna 100. La scoperta di un pianeta alternativo, anche se abitato da una razza non socievole, porterebbe una serie di implicazioni morali ed economiche inquietanti. La religione, così come la conosciamo, crollerebbe sotto i colpi di una verità che diverrebbe assoluta: non siamo i cocchetti di Dio.

Nibiru affosserebbe un certo tipo di economia?

Certo che affonderebbe un certo tipo di economia! Pensate al progetto “Uae Centennial 2071” finanziato dagli Emirati Arabi. E’ indubbiamente uno dei progetti più ambiziosi e costosi che la comunità scientifica sta affrontando. Ricercatori dell’università di Harvard, del Jet Propulsion Lab della NASA e dell’università di Edimburgo hanno progettato un sistema di calotte di aerogel in silicio da posizionare in alcune zone di Marte. Queste calotte sono composte al 99.98 da aria (aerogel in silicio) e sono in grado di resistere a temperature estreme e bloccare i raggi ultravioletti. Il gruppo di scienziati, guidati principalmente dall’università di Harvard, si sono rivolti per avere i fondi necessari alla realizzazione del progetto, a Mohammed Bin Rashid Al Maktout: vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi. Dopo aver visionato i progetti e i costi, il vice presidente ha dichiarato: ” Gli Emirati Arabi conquisteranno Marte. Saranno i nostri connazionali i primi abitanti di questo pianeta affascinante. Nulla è impossibile”. E per alzare la posta in palio, Al Maktout ha dichiarato che la colonizzazione inizierà nel 2071. Capite ora perché non può esistere scientificamente Nibiru? Sarebbe la più grande conquista del popolo arabo e dei suoi paperoni dalle uova d’oro. Coloro che salverebbero l’umanità sarebbero arabi… questa è l’idea generale della comunità scientifica… perché? Perché finanziano la maggior parte dei grandi studi applicati al cosmo, ecco perché!

L’economizzazione della verità

Sono giornate destinate alla storia, il progetto Harvard è fattibile. Il posto ideale per un avamposto su Marte avrà acqua abbondante e temperature miti. Costruire delle calotte in aerogel in silicio non è un tentativo ma una certezza. Ci permetterebbe di creare ambienti artificiali dove ci sarebbe acqua in abbondanza”. Questo è l’entusiasmo e la propaganda del vice presidente che ha portato gli Emirati ad avere non solo un ruolo da finanziatori, ma anche un impegno scientifico attivo. Finché questa gente finanzierà la comunità scientifica, e questo avviene dalla scoperta del petrolio, noi non avremo: nessun decimo pianeta, nessun pianeta abitabile ma soprattutto non avremmo mai dei vicini scomodi. La verità su altre possibili forme di vita, la diede involontariamente Giovanni Paolo II durante un’omelia a Piazza San Pietro: “Se ci dovessero essere delle forme aliene di vita, allora anche quelli saranno figli di Dio“… quindi mi sembra chiaro che: excusatio non petita, accusatio manifesta. Le implicazioni di carattere religioso sono spesso legate alle implicazioni di carattere scientifico più di quanto crediamo. Devo dirvi che la comunità scientifica non ammetterà la presenza di tutto ciò, affinché qualche scienziato super famoso non uscirà allo scoperto.

Lacrime Psichedeliche