Cosa hanno fatto a questo popolo? E’ una domanda che mi perseguita da tanto tempo. Inermi ridacchiamo delle nostre frustrazioni, chi più o chi meno lasciamo il senso di appartenenza morire nella rassegnazione.

Cosa hanno fatto a questo popolo?

Salve tenebra, vecchia amica mia, eccomi a parlare ancora con te, perché una visione silenziosamente si è intrufolata mentre dormivo
ed ha lasciato una traccia. Questa visione mi si è impiantata in testa e lì rimane ancora con il frastuono del silenzio. Nei miei sogni agitati camminavo da solo su strade di ciottoli strette. Sotto l’alone di un lampione alzai il bavero per il freddo e l’umidità, allorchè i miei occhi furono trafitti dal lampo di una luce al neon, che squarciò la notte e scosse il frastuono del silenzio. Nella luce vivida vidi migliaia di persone, persone che conversavano senza parlare, udivano senza ascoltare, persone che scrivevano canti che non avrebbero mai condiviso. “Idioti” dissi, “Non sapete che il silenzio cresce come un cancro? Udite le parole che potrei insegnarvi. Prendete le mie braccia con le quali potrei Raggiungervi”. Ma le mie parole come silenti gocce di pioggia caddero ed echeggiarono nei pozzi del silenzio”.

Il silenzio della rassegnazione?

E le persone chine in  preghiera al dio neon che si erano creati, la scritta mostrò chiaramente il suo monito, nelle parole che si stavano formando. E la scritta disse: “Le parole dei profeti sono scritte sulle pareti delle metropolitane. negli atri dei caseggiati e mormorano al frastuono del silenzio“. Queste parole sono state scritte tanto tempo fa da Paul Simon. Mai parole furono più adatte. Cosa ci è capitato? Silenti vaghiamo nelle nostre inutili teorie inespresse proprio come gli autori dei canti citati. Abbiamo paura di perdere quello che abbiamo? E cosa abbiamo di preciso che non possa comunque essere tolto da questa classe infame di dirigenti senza anima, dignità e spesso anche cultura? Pensiamo che la nostra vita sia al sicuro come se fosse blindata alla Gringott… ma con questa gente che ci governa, neanche i folletti più capaci sarebbero in grado di difenderci. Siamo all’estrema unzione della nostra libertà e noi cosa facciamo? Invece di alzare la testa lasciamo che il nostro avere ed essere nulla imponga in noi il suo silenzio.

Cosa hanno fatto a questo popolo?

Hanno preso la nostra dignità. Hanno confiscato la nostra capacità culturale, imponendoci schemi illogici di logicità. Rimaniamo a guardare i loro soprusi, li giudichiamo in silenzio, ci arrabbiamo in silenzio… e poi andiamo al mare, mentre loro continuano a prendersi il nostro… fratelli italiani dalle pagine di questo giornale, più volte ho scritto: fratelli alle armi della cultura, fratelli alle armi della logica, alle armi della consapevolezza, alle armi della verità. I giorni passano tra colpi di frusta e sgabelli come scudo… noi, le bestie feroci ingabbiate nella nostra prigione silenziosa continuiamo a saltare da sgabello a sgabello… mentre i media di regime fanno la loro storia e noi la sottoscriviamo senza parlare.

Lacrime Psichedeliche