Sultans of swing è lo spartiacque tra il periodo punk e il ritorno delle grandi band anni 70. I Dire Straits, con questo iconico brani, danno nuova linfa al rock e il mondo scopre Mark Knopfler.

Sultans of swing: i sultani inglesi?

“Lo presentammo ad una importante produttrice di quel tempo e mi rispose che il brano aveva troppe parole”. Così ricorda Sir Mark Knopfler, ma Charlie Gillett, che conduceva un programma radiofonico sulle frequenze locali della BBC, era dell’opinione diversa e propose il brano nella sua trasmissione. Fu un successo di critica immediato. Lo stesso Gillet dichiaro che, appena dopo aver trasmesso il brano, decine e decine di telefonate arrivarono alla sua redazione, complimentandosi per la scelta. In quel momento le dita cristalline di Knopfler presero il sopravvento mostrando al mondo una nuova tecnica chitarristica. Nel febbraio del 1978, dopo aver preso parte ad alcuni concerti dei Talking Heads come formazione di supporto, la band incise il suo primo album, intitolato Dire Straits, in un piccolo studio di Londra. I lavori durarono dodici giorni effettivi. Nel corso delle sessioni di registrazione, il produttore artistico Muff Winwood decise di mantenere inalterato lo stile peculiare del gruppo, caratterizzato da arrangiamenti piuttosto essenziali e incentrati sul talento chitarristico di Mark Knopfler. 

I sultani inglesi

Lo stile di Knopfler ti prende alla gola e non ti molla più. Il giovanotto scozzese saltella con le sue dita sulle corde di una Fender rossa facendo innamorare tutti i chitarristi inglesi, compreso sua maestà Eric Clapton. E’ talmente bravo che Dylan lo chiamerà per far da chitarra al suo nuovo lavoro in studio, così il mito Knopfler diventa leggenda. Gli assoli di Mark Knopfler mescolano virtuosismo e tecnica. Fingerpicking che riporta al Bluegrass con un pollice percussivo aprono ad una visione nuova. La sua tecnica fu subito apprezzata dalla critica, e Sultans of swing raggiunse rapidamente i vertici delle classifiche. La particolarità per cui piacque maggiormente fu sicuramente l’assolo finale, contenente una parte molto veloce e originale.

Lacrime Psichedeliche