Le ATP Finals di Torino, mostrano di avere due facce, una sportiva, ovviamente riferita al torneo, l’altra di immagine, la parte mondana del tennis. Mi sento di dire che con lo spostamento di sede a Torino, il torneo ha preso un’altra forma, tipicamente italiana: classe e sport.

ATP Finals di Torino evento mondano?

La redazione del Grillo Quotidiano ringrazia il suo fotografo “codex” per aver immortalato l’altra faccia del tennis. Fuori dal Pala Alpitour di Torino, si è visto un vero red carpet, il torneo per un po’ diventa un evento mondano. Una vera sfilata di stars a cominciare proprio dal nostro Sinner, osannato e fotografato come una star di Hollywood, insieme al suo amico Alcaraz.

Vivere il torneo dei maestri a Torino ha, dal mio punto di vista, un sapore del tutto anomalo rispetto ai tornei tradizionali. Torino ha una magia completamente sua: esoterica, di una mondanità nascosta, convogliata più verso l’eleganza che l’evento pomposo e cafone. La nostra città è la cornice giusta, per unire lo sport alla moda, allo spettacolo e al gossip. Come dire, anche se di gossip siamo saturi, meglio che lo facciano da noi, all’italiana, piuttosto che una burinata metropolitana americana o inglese.

Divincolarsi tra tennis e foto

Si può dire che tolto Nole, quelli che entrano in campo sono tutti ragazzini. Tsitsipas sembra un attore Hollywoodiano, con la capigliatura alla Doors e il pizzetto da moschettiere. Il punto è che l’Italia tende a valorizzare anche questo aspetto, rendendo un semplice torneo di tennis un evento generazionale.

Ovviamente non mancano gli scappati di casa, credo che Medvedev, con tutto il rispetto per il suo grande talento, potrebbe indossare il vestito più bello del mondo, che comunque sembrerebbe uno appena uscito da una lavatrice.

ATP Finals di Torino il mondo nuovo del Tennis?

Ha un sapore che gli altri masters non hanno avuto, forse è una mia fissazione ma la nostra città avvolge il torneo, non lo fa essere un evento avulso da se stessa.

E’ come aver donato il torneo alle persone e viceversa. Non è una questione di folla, ma come essa si relaziona ai partecipanti e all’organizzazione.

Come spesso accade siamo l’avamposto delle cose. Siamo quelli che sperimentano e innovano senza saperlo. In campo abbiamo visto degli alieni scambiarsi colpi a suon di cannoni fotonici. Forse i più anziani potranno dire: abbiamo visto cose che voi umaniil tennis di oggi è una guerra di controbalzi esasperati. Spesso ci rimette lo stile, ma non credo sia più di interesse ai bombardieri odierni. Quello che vorrei vedere è un Torino sede stabile del torneo, tra mondanità e colpi al volo.

Lacrime Psichedeliche