La Svezia è entrata ufficialmente nella NATO e non è una notizia da poco, ricordiamoci le posizioni degli svedesi riguardo al patto Atlantico.

La Svezia cambia visione morale?

Da oggi è ufficialmente il 32esimo membro dell’alleanza, dopo che il primo ministro Ulf Kristersson ha consegnato i documenti necessari al segretario di Stato statunitense Antony Blinken. Durante la seconda Guerra mondiale, la Svezia rimase ufficialmente neutrale, mantenendo però il Terzo Reich come partner economico principale e permettendo al movimento Svensk Opposition di sostenere Hitler dal 1941. La Norvegia vide il fallimentare governo fantoccio di Quisling, la Finlandia, per recuperare territori, collaborò con l’Asse solo all’attacco all’URSS. Nei primi anni ’50 la libertaria Svezia divenne anche una centrale organizzativa dell’estremismo neonazista filoatlantico, come ad esempio “l’internazionale nera di Moelmo”, sede del Movimento Sociale Europeo. Insomma, non sarei cos’ tanto felice.

Le facciamo anche la festa?

Lunedì nella sede dell’alleanza a Bruxelles si terrà un’ulteriore cerimonia, puramente formale, in cui la bandiera svedese sarà issata accanto a quelle di tutti gli altri paesi membri e alla bandiera della NATO. La storia dovrebbe insegnare qualcosa, ma ci sono sempre più persone che tendono a rimuovere. L’esperienza passata è ormai vista come un fardello pesante di cui liberarsi. Caduto il Muro, in queste terre si riorganizzarono movimenti neofascisti estremamente violenti. Il nucleo paramilitare semi-clandestino Vikt Ariskt Motstånd (“Resistenza Ariana Bianca”). Ma anche, nell’ultimo decennio, le bande naziskin del Svenska Motståndsrörelsen (“Movimento di Resistenza Svedese”).

La Svezia nazista rimane tale

Famosi furono anche terroristi, “lupi solitari”, come John Ausonius. Più recentemente, il neonazista norvegese Anders Breivik, che il 22 Luglio 2011 uccise con un fucile e con una autobomba settantasette persone ad Oslo e nell’isola di Utoya. La Turchia si era opposta all’approvazione dell’ingresso della Svezia, accusando il suo governo di sostenere e accogliere membri di alcune organizzazioni curde, in particolare del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Il cavallo di battaglia di tutte queste formazioni è da sempre la richiesta di un welfare per soli autoctoni, mentre, dall’11 settembre in poi, il loro tradizionale razzismo ha assunto l’isterico colore dell’islamofobia, ma non dimentichiamo che sull’11 settembre ci sono molti dubbi ancora.

Lacrime Psichedeliche