Il Sanremo entertainment non può ancora scandalizzarvi o rendervi competitivi sulla scelta del vincitore. Lo pseudo festival della canzone italiana non è una rincorsa alla musica, bensì una rincorsa agli affari.

Il Sanremo entertainment ancora sorprende?

Come sempre ringraziamo il nostro codex che ci ha inviato le foto del festival, che sono soprattutto spunto per chiarire alcuni aspetti. Dovete comprendere che il festival di Sanremo non è una vera gara canora. Il festival in questione è una macchina economica impressionante. Dietro a tutto ciò ci sono gli affari di: azienda RAI, discografici, mafiosi di ogni genere e categoria, mafiosi dietro l’industria discografica, dietro agli artisti, strumentisti, dirigenti. Dietro a quelli che manovrano manager, agenti di spettacoli, giornalisti spauriti, trasporti, macchinisti, registi, stilisti, scenografi, fiorai e politicanti vari. Riconoscere che sia il premio al miglior brano è come accettare che gli Oscar siano veramente un riconoscimento vero e senza interessi. Avrebbe dovuto vincere Angelina? Si o forse no, poco importa, non importa se il ragazzo napoletano non si capiva, o che la Mannoia o la Bertè non hanno vinto cantando veri brani… ma allora cosa importa?

Importa dei personaggi che hanno mosso tutto il carrozzone, che per loro fortuna, sono arrivati alla conclusione degli affari… soldi, successo, potere.

I soldi come e quanti?

Prima della pandemia e dei disordini geo politici, del globo terra acqueo e della fuga dei medici dagli ospedali per luoghi più temperati o anche no, il caro John Travolta non sarebbe mai venuto a Sanremo per 200 mila euro. Non importa se invece di duecentomila è un milione, non sarebbe venuto lo stesso. Vedete, dobbiamo pensare che non è cambiato solo il costo dei pomodori, medicine, zucchine, tassi di interesse, gas, elettricità e via dicendo, qui è cambiato tutto. I duecentomila di John Travolta equivalgono a due milioni di cinque o dieci anni fa.

Il costo della vita è cambiato per tutti e chi ha soldi se li tiene stretti, oppure: fa affari di questo genere. Investe su una industria che è ben organizzata, pronta a servire trash e approssimazione, in cambio di ascolti e ritorno economico. Ma allora se il festival è un bisinnis’ ben avviato, dove troviamo il vero problema? Ma non dovremmo trovarlo da nessuna parte, dovremmo soltanto essere coscienti di trovarci di fronte ad un freak show, dove alcuni personaggi sono, sicuramente braccia rubate alla agricoltura, ma funzionali al ruolo che si vuole dare ad una industria simile.

Il Sanremo entertainment: trash by trash

Amadeus, Fiorello, Venier e tanti altri che arrivano prima, durante e dopo le serate, tra abbracci, belli della zia e cose ancora più pietose, sono il frutto, non di una generazione cambiata, ma di una generazione consolidata. Questa gente, che dal mio punto di vista dovrebbe lavorare nei campi, non è altro che il frutto della generosa predisposizione della nostra generazione e anche oltre. Il gossip, la moda, gli scandali o la bassezza di alcuni numeri da circo, sono l’elemento fondamentale per far muovere questa macchina. Per conoscere veramente la musica e comprendere quale sia la migliore, o quale artista stia esplodendo, o quale album sia veramente degno da ascoltare senza tenere in considerazione il genere, bisogna armarsi di tanta pazienza e cercarsela altrove. Se pensate che sia una macchinazione così scadente come il festival sanremese, a fornirvi vere indicazioni sui grandi artisti in circolazione, allora vi sbagliate alla grandissima.

Ma quali sono i veri artisti?

Giorgia ha spettinato anche le bambole che avete a casa. La Mannoia ha portato un brano della tradizione italiana straordinario, la Bertè è il rock. Purtroppo però, si continua a parlare di un inganno con il televoto o di chi veramente meritava la vittoria. E’ solo una questione di affari. E’ una questione di soldi, di quale camorrista e più forte di un altro, o di chi fa accordi negli accordi. Di quale mano si bacia e quanti soldi cambiano tasca. Agli organizzatori non frega nulla di chi vince o perde, Vasco Rossi insegna: ultimo nella gara canora, primo nelle classifiche da tempo perso nel tempo.

Queste fotografie mandate dal nostro caro fotografo codex sono lo specchio di Sanremo… conta solo questo: immagine, trash, chiacchiericcio e affari. Volete veramente occuparvi di questo festival: mettetevi in affari insieme a tutti gli altri. perché qui la musica non c’entra.

Lacrime Psichedeliche