In questa domenica ancora calda e luminosa, ci troviamo ad affrontare una argomento orribile, Italia-Libia e l’orrore del compromesso morale e politico. Un autunno sociale più che meteorologico. Un gioco di prestigio per chi ama l’inganno e l’immoralità

Italia-Libia e l’immoralità politica e legislativa

Un girone infernale che coinvolge: trafficanti, guardia costiera libica nella cattura dei migranti, sia a terra che in mare. Spirale di abusi sventolati come una bandiera di legalità. Ci sono prigioni segrete, c’è il controllo sul transito e il contrabbando di petrolio. Ma non dimentichiamo che tutto ciò porta alla creazione di ricchezza, quindi, abbiamo un tesoro da nascondere all’estero. In tutto questo aggiungiamo la capacità del governo libico di aggirare sanzioni pesanti. Intanto, il tribunale di Catania libera 3 tunisini ritenendo: “illegittimo il decreto del governo che fissa una cauzione di 5 mila euro per evitare il trattenimento in centri per richiedenti asilo”. Scusatemi, forse come direbbero i toscani sono mezzo grullo, ma questa mi sembra una cosa illegittima applicata ad una cosa illegittima.

La parte e la finzione?

Il Viminale ovviamente alza la voce e annuncia ricorso. Ma precisamente in questa faccenda la cosa legittima da cosa è rappresentata? Abbiamo contraddizioni in termini che fanno rabbrividire. Fissare una cauzione di 5 mila euro per evitare il trattenimento in centri per i richiedenti asilo, equivale a dire che qualsiasi transito è o deve essere legalizzato. Pensateci bene è un cane che si morde la coda, e mentre la signora Meloni è impegnata in tour Valtour, tanto per dire si alle richieste degli altri primi ministri, ogni azione promessa in campagna elettorale rimane campagna elettorale e dimostra che, il passaggio dei migranti è stato notevolmente inferiore con i governi che invece, erano garanti del passaggio… che cosa strana. Vedrete che tra poco inizieranno ad inveire, dicendo che la sinistra europea ha creato un marchingegno simile per mettere il bastone tra le ruote ad un governo, quello Meloni, che continua a difendere solo ed esclusivamente gli imprenditori amici dei soldi.

Italia-Libia: una partita combinata

Infatti, in tutto questo abbiamo i rappresentati di un governo che attacca i magistrati, inveendo ad una democrazia deviata. Ora diranno che la magistratura è deviata? I primi deviati sono loro e il loro parametro di giudizio e formazione. Ma torniamo ai nostri amici libici, un dossier di 289 pagine con tanto di fotografie, riporta una serie di crimini da punire. La Corte penale internazionale ha corredato il suo rapporto con allegati per un totale di un centinaio di fascicoli. La Corte dell’Aia ha già firmato sei mandati di cattura per crimini contro i diritti umani. I nomi non sono ancora stati resi pubblici, dando modo alla polizia internazionale di agire indisturbata. In questo rapporto scopriamo una cosa ancora più vergognosa: nessuna pietà neanche per i bambini.

Una verità nascosta

Mentre erano detenuti illegalmente, quattro bambini sono stati sistematicamente utilizzati come manodopera schiava in fabbriche di costruzioni di barche. La proprietà delle fabbriche è di trafficanti come Abd al-Rahaman”. I tutto questo, l’Italia continua ad avere porti aperti e non crea la condizione di scontro all’origine, cercando di braccare e fermare i contrabbandieri di persone. E’ vero, nulla si può fare in acque territoriali libiche, ma nella parte terracquea internazionale si può e si deve intervenire. La polizia internazionale e i servizi segreti, devono intervenire per bloccare questa situazione ignobile, altrimenti significa che i primi a guadagnare sono proprio loro… ma questa sarebbe solo una conferma e non una novità.

Lacrime Psichedeliche